PKU: 3 consigli + 1 per la perfetta lista della spesa

Per le persone che vivono con la fenilchetonuria (PKU) pianificare e preparare pasti in famiglia può essere una sfida. In questo articolo, vogliamo condividere tre consigli – oltre a un suggerimento bonus – per creare la perfetta lista della spesa.

 

Evita una dispensa ricca di cibi a semaforo rosso

 

Primo consiglio: meglio evitare di acquistare cibi “proibiti”. Questo sia per tenere alla larga inutili tentazioni e frustrazioni, sia per dimostrare soprattutto ai più piccoli in famiglia che è possibile comporre pranzi e cene gustosi senza incappare nel famoso semaforo rosso, ovvero in quegli alimenti con eccessivo contenuto di fenilalanina.

 

Sì ai cibi vegetali, con varietà

 

Secondo consiglio: riempire la lista della spesa (e quindi anche il frigorifero) di cibi vegetali, evitando quanto più possibile prodotti di origine animale come carne e insaccati. Sarebbe meglio anche ridurre al minimo i prodotti aproteici che vengono resi simili, almeno nell’aspetto, alle loro varianti proteiche, così da essere più appetibili.

Qual è il problema di questi prodotti? Se i bambini non sono ancora completamente autonomi nella gestione della dieta per la fenilchetonuria, potrebbero non capire le differenze tra un hamburger vegetale e uno di carne, tra uno snack aproteico e una merendina classica.

In particolare, quando si selezionano alimenti confezionati, è bene controllare l’etichetta nutrizionale per il contenuto di fenilalanina. Molte aziende offrono prodotti specifici per le persone con PKU, come sostituti proteici a base di aminoacidi essenziali, che consentono di variare l’alimentazione senza compromettere la gestione della malattia.

Inoltre, è essenziale spiegare ai ragazzi la differenza tra i cibi aproteici (consentiti) ed iperproteici (non permessi). I cibi aproteici possono avere un contenuto proteico al massimo dell’1% se di derivazione vegetale e dello 0,5% se di derivazione animale (come ad esempio il latte). Nella scelta ed acquisto degli alimenti consentiti, l’aiuto e la supervisione del proprio medico sarà fondamentale.

 

No all’”isolamento”

 

Terzo consiglio: cercare, quanto più possibile, di preparare portate da condividere con tutta la famiglia, come lo stesso condimento per la pasta, un secondo vegetale e i contorni.

Un pranzo comune potrebbe comprendere della pasta al sugo di pomodoro o in brodo di verdure, come secondo uno sformato di finocchi o un timballo di melanzane e patate, come contorno dell’insalata, delle verdurine sott’olio, delle carote o della zucca saltata in padella

In alternativa è possibile preparare piatti composti da più alimenti separati, sia proteici sia di prodotti a basso contenuto di proteine, in modo che ognuno possa prendere ciò che può prendere, secondo i propri gusti o la propria dieta.

Ricorda, ogni individuo è unico e le esigenze dietetiche possono variare. Lavorare a stretto contatto con un nutrizionista può aiutare a individuare le migliori strategie dietetiche per gestire efficacemente la malattia e mantenere uno stile di vita sano e attivo.

 

Bonus: consultare un nutrizionista specializzato


Come essere certi di osservare una dieta equilibrata? Ti consigliamo di consultare un nutrizionista specializzato. Questi professionisti possono fornire consulenza personalizzata sulla dieta, aiutare a pianificare pasti bilanciati e offrire suggerimenti pratici per la spesa e la preparazione dei pasti.

In conclusione, la gestione della PKU richiede una pianificazione attenta e una consapevolezza costante dei contenuti nutrizionali degli alimenti. Seguire questi tre consigli, insieme alla consulenza di un nutrizionista specializzato, può aiutare a creare la perfetta lista della spesa per soddisfare le esigenze dietetiche uniche delle persone con PKU.